Palazzo De Tomasi
Palazzo De Tomasi appartenne fino al secolo XIX all’omonima famiglia nobile di Gallipoli del ramo originario di Siena…
stabilitasi nel Regno di Napoli con Alfonso d’Aragona.
Questa famiglia possedette la Signoria di Racale con la Baronia di Felline, Alliste e Castrignano.
Al XVI-XVII secolo risale la struttura originaria di questo complesso architettonico che si estende sulla gran parte dell’isolato denominato appunto de Tomasi e si sviluppa tra la Riviera di Scirocco (oggi Riviera A. Diaz), via de Tomasi e corte S.Oronzo.
Il Palazzo dei de Tomasi, che esibisce al fronte lo stemma araldico della famiglia bipartito, per il matrimonio di Diego de Tomasi con la fanciulla di casa Assanti, ha la tipica struttura fortificata con un bel coronamento montato su mensole, mentre la finestratura risente delle ristrutturazioni tardo-settecentesche.
Il Dolce, un Notaio cronicista del XIX secolo, che ci ha lasciato un interessante manoscritto sugli stemmi araldici dei Sindaci patrizi di Gallipoli, annota l’imponenza e la vastità degli ambienti tramandando l’opinione secondo la quale esso aveva tante stanze quanti sono i giorni dell’anno.
In questo palazzo nacquero e vissero cinque sindaci della Città, ma soprattutto il giudice di Gran Corte Criminale Gian Battista de Tomasi, noto per i suoi studi d’archeologia e di letteratura, mandate in stampa con molto plauso della critica.
Lo stemma araldico della Famiglia de Tomasi è d’azzurro al leopardo d’oro posto sopra un monte di tre cime al naturale movente dalla puntala punta, sovrastato da un rastrello a sei denti e quattro gigli.
Oggi un’ala del palazzo appartiene da alcune generazioni alla famiglia Caracciolo che ha deciso di destinare alcuni ambienti all’ospitalità in b&b creando un angolo fuori dal mondo.